Italia-Spagna: Giorno 4 – Barcellona: conclusioni sulla città

Domani partiremo alla volta di Valencia ed inizierà la nostra discesa verso l’Andalusia ma prima di tutto cercherò di raccontarvi cosa ci è piaciuto e cosa non ci è piaciuto di questa grande città.

Essenzialmente Barcellona ci è sembrata una “grande città” senza un’identità propria. Se non fosse per Gaudì e per alcuni monumenti molto belli, tra cui aggiungerei il Parc de la Ciutadella, il posto sarebbe molto impersonale.

Cosa proprio non ci è piaciuto

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei…bene i locali di Barcellona sono pieni di piatti italiani, giapponesi, argentini ma gli spagnoli? Dov’è la cucina spagnola? Pochi, quasi introvabili ed estremamente costosi. A volte obbligano a ripiegare su improbabili scoperte come il “venezuelano”. Questo, perdonatemi, è anomalo! Vieni a Roma…mangi romano sia che tu sia turista, sia che tu sia del posto. Cambia il prezzo ma il cibo è quello. Vieni a Barcellona e mangi argentino! No, qualcosa non va. Molti spagnoli si lamentano di questo e dei prezzi troppo alti ma la città non sembra accorgersi del problema. Ci assicurano che quando scenderemo le cose cambieranno, prezzi più bassi, cibi più tipici e gustosi.

 

Cosa ci è piaciuto

La città è collegata divinamente ma si gira meravigliosamente a piedi. Non perdetevi lo spettacolo architettonico di molti palazzi perchè qui regna l’arte liberty e vi assicuro che si vede in moltissimi luoghi. Gaudì ha arricchito questo luogo, in modo significativo ma più di tutti è stata l’esposizione universale a cambiare il volto a Barcellona. Vi consiglierei anche la chiesa di Santa Maria del Mar, fidatevi è meravigliosa e questo è il sito.

Quindi sì ad architettura, mezzi e…clima. Con una massima di 28 gradi alle 13:00 e 26 gradi alle 21:00 Barcellona ci è sembrata un paradiso rispetto a Roma (dove si raggiungevano rispettivamente 33 gradi al pomeriggio e 30 la sera).

Gli spagnoli: sorridono, sono aperti, ci provano in tutti i modi a comunicare con voi. Sono disponibili e sembrano veramente degli italiani. Niente a che vedere con i taciturni e silenziosi Svizzeri, per esempio.

 

La Sagrada Familia: assicuratevi di alcuni dettagli

Alla fine non l’abbiamo vista. Dispiaciuti? Non più di tanto. Abbiamo scoperto, leggendo sul sito, che all’interno avremmo trovato diversi punti non accessibili a causa dei lavori, tra cui la navata centrale che avrebbe dovuto garantire giochi di luci e ombre degni di Gaudì. Capirete quindi che il dispiacere è molto relativo. Vi lascio a qualche foto di rito e restate sintonizzati: domani Valencia.


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