ITA-FRA 2014: fine del viaggio e statistiche

Lasciate che vi dia un po’ di dati su questo viaggio, l’itinerario pulito e qualche ringraziamento. Innanzitutto vorrei ringraziare la mia famiglia che mi ha supportato nell’impresa. Tutti, nessuno escluso. È bello sapere che ci sono persone disposte ad appoggiare le tue idee anche se possono apparire folli. Vorrei ringraziare coloro che hanno supportato l’impresa con messaggini e auguri vari. Grazie, sono stati molto apprezzati, davvero. Questa mattina a Varazze pioveva e tirava un vento che faceva sbattere le porte dell’alberghetto in cui alloggiavo. Rimasi circa un’ora a fissare le valigie nella penombra fino a quando, inesorabile come la morte, il tempo non fece suonare la sveglia. Ciò che è accaduto dopo racchiude un piccolo aneddoto oltre che le statistiche del viaggio. Leggete cosa è successo.

 Mangiavo asfalto più velocemente possibile, cercando di rispettare i limiti ma, contemporaneamente, cercando di sfuggire alla pioggia. Dopo neanche un’ora avevo già dolori al collo ma non mi interessava. Il vento aumentava e il tratto di autostrada che collega Genova al resto del mondo è piena di tunnel e vento. Ad un tratto mi ritrovo dietro ad una Kawasaki Z750. Era il modello precedente al 2011. Mentre mi sorpassava io e il pilota ci siamo visti e salutati, lui aveva la compagna dietro. Qualcosa mi sembrava vibrare, era lo zaino da serbatoio. Troppo pieno? Decido di mettermi in scia perchè, carico com’era (aveva anche le borse laterali) non riusciva ad andare più di tanto veloce. La Z è una moto scomda per fare i viaggi. Chi sta dietro è letteralmente appollaiato su un sellino che è estremamente scomodo e stretto. Lui, inoltre, aveva le borse latearli simili a quelle che montavo io all’epoca. Se avessi avuto bisogno di aiuto avrei potuto aiutarlo. Viaggiavamo tra gli 80-90 Km/h e il traffico aumentava. Siamo andati avanti così per circa un’ora o poco più. Poi, verso Firenze, presi una decisione. Accelerai e mi affiancai a loro. Lo guardai e gli feci il cenno del caffè con le dita, come quello che fate al cameriere quando è lontano e gli volete chiedere una tazzina di caffè. Dall’altra moto mi arriva il pollice alzato. Passo in avanti e faccio strada verso la prima stazione di servizio: 1000 metri più avanti. Ci fermiamo prendendo il posto di alcuni scuteroni. Mi levo il casco e iniziamo a parlare. Era una coppia di Firenze: Marco e Ilaria. Viaggiavano per vacanza e si erano imbattuti nel brutto tempo. Mancava poco a Firenze mentre io avrei dovuto macinare ancora chilometri. Mi ha fatto piacere offrire loro un buon caffè e scambiare quattro chiacchiere. Entrambi simpatici e ben educati. È stata una bella esperienza poter condividere anche questo che, con chi porta la moto, dovrebbe essere una cosa abituale. Marco ha fumato una sigaretta, io ho rifiutato con un laconico “ho smesso” anche se qualcuno, giustamente, direbbe che non ho mai iniziato veramente (e non ho intenzione di farlo, sto tanto bene con un sigaro una volta tanto). Il cielo si stava aprendo, il sole dava una speranza a quella che sembrava una giornata uggiosa e brutta. Tra un sorriso e un saluto lascio Marco e Ilaria al loro ritorno e, mentre sono ancora nel piazzale dell’autogrill, gli auguro buona strada, rimonto in sella e riparto. Buona strada ragazzi, qualsiasi essa sia, che vi porti tutto il bene del mondo.

Arrivare a Roma è stato noioso. Nessuno ha poi così tanta voglia di tornare in una città deserta, dove fanno 30 gradi mentre continui a vedere davanti a te il sorriso di quel pastore a Col de Belein. No…penso nessuno. Questo è stato un viaggio stupendo. Un’esperienza indimenticabile che non ha dato risposte alle domande perchè poi, fondamentalmente, di domande non ce n’erano. Questo viaggio mi ha permesso, come dicevo, di riscoprire me stesso e di scoprire una parte di mondo che non conoscevo.  Grazie ancora a tutti voi che avete fatto il tifo per me. Di cuore.

Passiamo all’itinerario. Questa volta, invece che usare TripMaster (recensito nel vecchio blog e trasportato qui anche se senza immagini a questo link) ho usato la funzione del TomTom. Un consiglio. Ad ogni tappa fermatela. Lui creerà un file itn che poi potrete incolonnare cronologicamente con un copia e incolla usando un qualsiasi editor di testo semplice (es. Blocco Note). Io non ho fatto così e ho dovuto fare molta più pulizia. Meglio tanti file ITN che uno solo gigantesco. Inoltre, a differenza di TripMaster non usa i metri compiuti o le svolte fatte, bensì il tempo quindi rischiate di avere molti waypoints tutti attaccati. Comunque è gestibile.

Il percorso di viaggio lo trovate in un file itn in fondo all’articolo, non sono riuscito ad elencare l’innumerevole quantitativo di paesini (e rotonde) attraversate ma vi garantisco che non sono pochi. Li vedrete voi stessi dal file di itinerario se avrete modo di aprirlo.

 

Giorni di viaggio: 9
Partenza: 11/08/2014
Ritorno: 19/08/2014
Km effettuati 3.360 Km.
Giorni di pioggia: 0,5 (tacci sua)
Km. percorsi secondo il navigatore: 2.864
Temperatura minima: 12.0°
Temperatura massima: 27.0°
Tappe stabilite per dormire: VARAZZE

CANNES

ARLES

CARCASSONNE

Principali luoghi visitati itinerando:

(Non sono in ordine)

ARLES

SAINT MAXIMIN

CARCASSONNE ANTICA

SAINT MARIE DE LE MER

AIGUES MORTES

MONTAGNAC

BEZIERS

NARBONNE

ROUTE DE LA MER

SALIN DE GIRAUD

COL DE BELEIN

RENNES LE CHATEAU

Strada più divertente: DN7

ROUTE DE LA MER

Strada più noiosa: D185

D613

Area di sosta preferita: Tragitto ARLES-CARCASSONNE
Tra Carcassonne e BeziersCoordinate: 43.274902, 2.788288

 

 [map style=”width: auto; height:400px; margin:20px 0px 20px 0px; border: 1px solid black;” maptype=”ROADMAP” gpx=”/wp-content/uploads/gpx/2014-ItaliaFrancia.GPX”]


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *