ITALIA-SVIZZERA: GIORNO 04 – Interlaken e Thun

La giornata di oggi non è stata propriamente una passeggiata. Contando le soste e i chilometri da percorrere, saremmo dovuti stare fuori casa 12 ore e 42 minuti. Così almeno diceva il navigatore ma la pioggia ha quasi rovinato tutto anche se alla fine non c’è riuscita.

Il viaggio di andata è andato abbastanza bene. Certo, fluire sulle strade svizzere minacciati dalla pioggia, mentre sali e scendi per le montagne, non è molto rilassante ma i paesaggi e gli scenari idilliaci non sono mancati. Il mal tempo, quando sei  in montagna, assume tutto un’altro aspetto. Wilbur Smith avrebbe detto che le nuvole avevano apparecchiato la Table Mountain di Cape Town…ecco la situazione è molto simile. Una folta nube bianca copriva le vette e scendeva lentamente verso valle mentre sopra questa tovaglia d’ovatta, si estendeva un cielo grigio fumo di Londra.

L’arrivo ad Interlaken è stato preceduto da piccole soste. Un negozio di alimentari a Rossiniere, un ponte con la diga, e cose così. Interlaken è una città brutta, almeno per quello che mi riguarda. Si tratta di una cittadina dall’aspetto moderno, centrata tutta su una vita di negozi di marche internazionali. L’unica fortuna è che, trovandosi tra due laghi, lo spettacolo che si vede all’arrivo è semplicemente notevole. Lì abbiamo fatto la conoscenza di due “soggetti” bizzarri. Si trattava di un signore di Caserta trasferitosi in Svizzera da oltre 58 anni, accompagnato da sua moglie. Il punto è che i due non erano propriamente normali. Lui soffriva di un tic nervoso alla spalla sinistra e lei…lei era strana, bassina, occhi incavati, capelli gretti come un manico di scopa. Insomma, sapete quando qualcosa non va in due persone.

La pioggia ci ha raggiunto presto e, dovendo decidere cosa vedere, se Thun o le cascate a 40 Km di Interlaken. Alla fine abbiamo ripiegato per l’albergo. L’idea era di mettere al sicuro i bagagli dalla pioggia e poi ripartire ma all’arrivo all’albergo ci siamo ritrovati una sorpresa molto…particolare.

Si trattava di un Garnì, piccolo, anonimo, piuttosto buio, portato avanti da una signora che non parla inglese e di cui all’inizio non vi era traccia. Senza poter chiedere niente a nessuno, sono entrato nell’albergo e ho iniziato a salire delle scale a chiocciola. L’ambiente, credetemi, è molto spartano ma incuriosito da una porta con scritto PRIVAT ho bussato e mi ha aperto una ragazza. Lei vive qui, in affitto presso la proprietaria. Suo genero è italiano e lei vive in un appartamentino minuscolo con marito e due figli, un maschietto e una femminuccia vivacissimi.

Nel frattempo, tra uno sforzo di comprensione e lo spirito italiano che ci contraddistingue, sono riuscito ad incontrare la proprietaria che ci stava snobbando per preparare una merenda a 10 tedeschi (una coppa gelato da leccarsi i baffi). Pagata la pendenza dell’albergo (in anticipo), c’è stato il momento più difficile. Laura è stata presa da un logico senso di sconforto (tipico in chi affronta per la prima volta un viaggio del genere in moto). Camera troppo spartana, scarpe fradicie e senza ricambio, impossibilità di vedere le mete. Insomma, una bella botta. Lì abbiamo lavorato di gruppo e ci siamo fatti forza, perché 45 minuti dopo eravamo diretti a Thun e credetemi…la gita è stata stupenda.

Thun, quella vera, non è fatta di negozi ma ricorda Capri. Silenziosa, fatta di piccoli vicoli e tetti spioventi da cui si affacciano timide verande in vetro. Il tutto circondato da fiori, fiumi e dighe. Il castello purtroppo era chiuso ma la cattedrale, nella sua apparente semplicità, ci ha piacevolmente stupiti. Stessa cosa dei vicoli. La giornata l’abbiamo portata a casa. Domani è il turno di Berna e altre sorprese.

Un appunto sulla pioggia…

Il meteo segnala che da dopodomani si scatena l’inferno su tutta la Svizzera. Sperando che sbaglino ci stiamo attrezzando per valutare una ripianificazione dell’itinerario. I limiti di velocità e lo stile civile di guida rendono le strade sicure. La moto è in ottime condizioni, quindi viaggiare con un po’ di pioggia è sostenibile. Vedremo sul momento.Purtroppo da San Gallo a Bellinzona non ci sono autostrade dirette e quindi il tempo rimane identico a quello pianificato. Vi terremo aggiornati.


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