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Sicurezza in moto. Caschi, Test Sharp e Affidabilità

Questo articolo nasce dal vostro interesse per il test Sharp e, più genericamente, dalla sicurezza dei caschi. Come sapete, in più di un occasione, questo blog ha parlato del famoso test Sharp (ad esempio in questo articolo) e, benché ne abbiamo esaltato le importanti caratteristiche, è opportuno comunque fare qualche precisazione. Abbiamo raccolto video e informazioni utili sulla produzione dei caschi, fate un giro con noi nelle fabbriche più famose.

Il test Sharp un’iniziativa lodevole, dal valore enorme, che guida i consumatori alla selezione del casco ritenuto più sicuro e confortevole. Tuttavia è opportuno che si tenga in considerazione che il test Sharp offre delle limitazioni e delle discrasie rispetto altri test similari. Dovete sapere che molte case produttrici di caschi, al fine di commercializzare meglio i propri prodotti, sottopongono i propri caschi a test praticamente identici ma, purtroppo, con risultati diversi. Tanto per cominciare lo Sharp test non copre tutti i modelli di casco di una stessa marca, e questo è piuttosto ovvio e normale considerando la natura dell’organismo che organizza i test.

L’azienda ARAI mostra un’immagine del penetration test a cui vengono sottoposti i caschi.

Mancano tra di essi i test di penetrazione/foratura che permettono di testare la resistenza della struttura del casco al contatto con un oggetto acuminato lanciato ad alta velocità contro di esso. Inoltre i punti di contatto messi sotto pressione dallo Sharp test sono limitati rispetto la superficie del casco e questo non determina, necessariamente, che il casco sia resistente come sembri.  Teniamo presente che lo Sharp test si basa sui criteri stabiliti nel COST 327

Nel novembre 1999, la Commissione Europea con la Direzione Generale per l’Energia e i Trasporti ha deciso di usare l’esperienza paneuropea di 8 paesi (Finlandia, Francia, Germania, Italia, Olanda, Svizzera, Regno Unito e Ungheria) per determinare o modificare gli approcci nazionali, il rapporto si chiama COST 327. Gli obiettivi principali sono: – rilevare la frequenza e la gravità delle lesioni ai motociclisti, con un’attenzione particolare alla testa e al collo; – determinare quali sono le lesioni più significative e i loro meccanismi; – determinare i valori di resistenza della testa, del cervello e del collo a tali lesioni e a tali meccanismi; – usare i risultati del lavoro svolto per proporre delle specifiche per i futuri test sui caschi da motocicletta in Europa.

Il testo qui sopra, riportato sul sito della Marushin apre ulteriori domande riguardo a come scegliere un buon casco? Ovviamente non è una cosa semplice. Anche la Schubert, altra celebre marca produttrice di caschi, sottopone i propri prodotti a test di resistenza (un singolo casco viene sottoposto a più test). Lo dimostra questo video che trovate di seguito.

httpv://www.youtube.com/watch?v=-7efLw7j5Os

Allora come scegliere? La risposta è nella vostra testa: la risposta è il cervello. La nostra attenzione, come blog, si è soffermata sullo Sharp test perché, oltre a considerare le conseguenze sul casco, ha tenuto in considerazione altri fattori come: danni al cervello a seguito di accelerazioni e urti, raccolta di dati statistici da incidenti per verificare la coerenza con quanto testato.

httpv://www.youtube.com/watch?v=NGoVXb1bEZk

Scegliete un casco che sia di marca nota e che sia omologato. Scegliete un casco che copra la nuca (no elmetti o scodelle). Scegliete un casco dopo averne studiato un minimo le caratteristiche e le recensioni degli utenti (un casco resistente non deve crearvi infiammazioni alla cervicale). Non scegliete un casco troppo stretto o pesante. Ricordate, infine, che un buon casco deve avere una calotta elastica e, soprattutto, ogni casco deve essere cambiato dopo ciascun incidente! 

Vi lasciamo al video di costruzione dei caschi Nolan, una marca tutta italiana. Divertitevi a fare paragoni con i video delle altre marche! Buona strada!

httpv://www.youtube.com/watch?v=MSfI2LziC9Y


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