Ore cinque, la sveglia suona imperterrita. Tutto è pronto: doccia, vestizione e partenza.
Attraversare l’Italia è sempre una esperienza, ad eccezione del tratto Firenze, Incisa-Reggello che è un casino da 30 anni. Programmo le pause una ogni ora ma non è che ci faccia molta attenzione. Quando arrivo a Trieste mi sento bene ma ho fame.
Il locale più vicino è…una pizzeria napoletana -_-‘
Decido di placare la fame con dei paccheri alla napoletana e prendo possesso della stanza. Un piccolo ma grazioso B&B in un condominio non troppo bello. La zona è tranquilla, forse pure troppo. Disto due chilometri a piedi dalla stazione centrale. Sono 8 minuti di moto.
Devo rinfrescarmi un attimo.
Eccomi; ora il punto è dare un’occhiata a Trieste e poi andare a prendere Scilla quando arriva.

Trieste è una città pulita ed elegante. Lo dimostrano le strade e l’architettura.


Vi capiterà di vedere architetture classiche accanto a palazzi dell’epoca fascista creando un contrasto particolare, guardate questi esempi in piazza Guglielmo Oberdan.



Ho tempo prima dell’arrivo del treno e così inizio a girare le strade più importanti: via Carducci, via XX Settembre che mi appare come il centro della movida.

Mi viene la malsana idea di salire nel parco delle Rimembranze. Una salita accompagnata dal profumo dei pini ma decisamente poco indicato dopo la sveglia delle 5 e una scorrazzata in lungo e in largo. Ehi, aspetta un attimo, mi sono perso… bene.






Perdersi fa parte del viaggio, mi siedo in quello che scopro essere il castello di San Giusto. Ora è chiuso, sono sudato e accaldato. Fortunatamente non fa caldo quanto temevo ma ho realizzato di aver portato poche magliette. Mentre rientro verso il centro mi rendo conto che sono circondato da pietre strane, inizialmente non ci faccio caso ma poi realizzo che sono tutte lapidi. Le lapidi di chi è morto in guerra. Il parco è per loro, io sono ospite. È scioccante leggere tutti quei nomi. La guerra non ha un senso civile. Solo economico.






Piazza dell’unità d’Italia si presenta in tutta la sua magnificenza, lascia senza fiato soprattutto perché ci sono arrivato per caso. Sono passato attraverso degli archi e mi sono ritrovato in questa piazza immensa con dei palazzi che sono la fine del mondo, soprattutto il palazzo del governo che è rifinito con dei mosaici che brillano al sole, conferendogli un aspetto prezioso come un gioiello.
Si fanno le 7:30 e io comincio ad aver fame (sono in piedi dalle 05:00 ma è anche vero che ho mangiato un piatto di paccheri). Scilla sta mettendo le cose a posto.

Ore 22:54, siamo tornati da una cena luculliana nella Trattoria Mara dove abbiamo mangiato alcuni dei prodotti tipici triestini tra cui i cjalsons ripieni alle erbe con burro fuso e ricotta.

Siamo usciti di lì FINITI!!!Digeriremo dopodomani ma ve lo raccomandiamo perché oltre ad avere uno staff cortese e genuino, si mangia veramente benissimo!





