Viaggio in Svizzera: la mia fidanzata è una zavorrina psicopatica

Come avrete letto nello scorso comunicato, il viaggio in Svizzera è stato stravolto rispetto al principio ed è ora di dare qualche numero per farvi capire la mia situazione perché qui, diciamocelo, io sono la vittima.

Distanza totale: 3.429 km.
Numero di waypoint: 181.
Tempo totale da trascorrere in moto: 55h 9min.
Cambi di direzioni: 1365.
Tempo a disposizione per fare tutto questo: 9 giorni.

Ma come siamo arrivati a questo punto? È la forza dell’amore…chiamiamola così. Leggete qui va.

Tu mi urli addosso, io ti urlo più forte…poi però partiamo assieme.

Essenzialmente c’è stato subito accordo su una cosa: ognuno voleva organizzare il viaggio in modo DIAMETRALMENTE OPPOSTO all’altro e non è un modo di dire, credetemi. Io volevo pianificare prima le mete principali e gli alberghi. Lei invece prima tutto il percorso e per ultimo gli alberghi e le mete principali. Con queste premesse, si è innescato un clima di sana e “violenta” collaborazione.

Il punto, per quanto assurdo possa sembrare, è che ha funzionato. Perché lei si è trovata inevitabilmente a pensare agli alberghi e alla pianificazione temporale mentre io mi sono trovato a progettare il percorso intorno alle mete che lei aveva trovato. Era questione di tempo ma entrambi ci siamo ritrovati a dover sposare le proposte/preoccupazioni dell’altro. Alla fine ci siamo ritrovati a fissare una cartina soddisfatti del lavoro svolto e dei risultati ottenuti.

Metti questo qui, questo toglilo e aspetta che vado a girare il sugo.

Il lavoro svolto, lo capirete da soli quando pubblicherò la mappa, è stato a dir poco certosino. Tra un piatto di pasta con il sugo di spuntature e una birra, lei mi forniva tutte le indicazioni trovate sul sito della Svizzera dedicato al turismo e continuava ad aggiungere waypoint mentre io cercavo di far combaciare gli oltre 90.000 punti della traccia satellitare proposta dal sito svizzero.

Abbiamo tolto delle mete, innestato altri tragitti (alcuni specializzati per la moto) ma la cosa più bella è che alla fine abbiamo collaborato ed i presupposti non erano certo quelli, credetemi.

Il risultato finale è che la mia più grossa perplessità è stata “disinnescata” e riguardava il suo grado di tolleranza ai tragitti lunghi.

Lo rifaresti?

Sì, lo rifarei. Questa esperienza mi ha insegnato tre cose:

  1. Lei è veramente una persona stupenda, lo dico indipendentemente dal fatto che è la mia ragazza.
  2. Avere due punti di vista diversi non significa raggiungere due scopi diversi e benché questo si ovvio, quando lo si vive in prima persona è tutta un’altra storia.
  3. Lei è, credetemi, eccezionale. Vale la pena rifare un’esperienza del genere.

Ciò detto mancano ancora gli alberghi ma quando sarà tutto pronto aprirò la pagina sul blog (quella nella quale, per il momento, vedete la barra di progresso) e vi fornirò tutti i dati. Promesso.