Il viaggio in Slovenia inizia non nel migliore dei modi e vi sarete domandati come mai non ho più scritto nonostante le buone intenzioni.
Cosa è successo

Ho avuto un micro-lacerazione del tendine del braccio sinistro a seguito di uno sforzo eseguito nel modo sbagliato. Di per sé la lacerazione è molto piccola ma si trova a ridosso del nervo del gomito e da ormai 4 settimane disturba il mio sonno. Tecar e infrarossi sono diventati compagni regolari nel corso della settimana, senza contare la gomitiera.
La settimana scorsa, però, mi è caduta addosso una signora anziana (avete letto benissimo). Ovviamente questo ha peggiorato la situazione ma secondo l’ortopedico c’è il tempo necessario per guarire a sufficienza per fare il viaggio.
La situazione quindi è abbastanza sotto controllo.
Ad ogni modo questa pausa forzata ha creato una serie di problemi:
- Non sono riuscito a portare fino ad ora la moto da Santi per il controllo pre viaggio.
- La batteria è impietosamente scivolata verso terra, recuperata solo dal prezioso Oximizer.
- Non sono passato in assicurazione per il rinnovo.
E ora ho qualche giorno per fare tutto questo unitamente alla terapia di recupero. Nel complesso la moto sta bene e mi aspetto un viaggio breve, poco più di 1800 km. Una scampagnata praticamente ma le temperature sono elevate, il meteo è imprevedibile e gli pneumatici devono essere cambiati.
Perché la Slovenia

Fondamentalmente per due motivi, il primo è che non ci sono mai stato, il secondo è che dovrebbe avere costi abbordabili (cosa che l’Austria francamente non aveva).
Come potete notare la prima tappa è Trieste e sarà anche il centro delle nostre partenze iniziali. Tappe come Pirano, Portorose, Pola, sono molto vicine, così come Gorizia e anche il lago di Bled. Bisogna capire bene come giostrare i percorsi ma quello lo vedremo direttamente lì.
Il meteo: la grande incognita
Qualche giorno fa vedevo un video di un pilota di aerei, il Comandante Ivan Anzellotti. Era un video datato nel quale spiegava quanto fosse importante conoscere il meteo ad inizio giornata. Ecco, il punto è che le estati sono diventate sempre più imprevedibili e sperare che le previsioni del tempo siano precise sulla lunga distanza è sbagliato. Ho fatto in modo di avere percorsi selezionabili ad una distanza di pochi chilometri da Trieste.
Scilla mi raggiungerà a Trieste e quindi la prima parte del viaggio sarà fatta in solitaria. Partirò presto con l’idea di sfruttare l’assenza di traffico e soprattutto il fresco. L’idea alla base è quella di arrivare per l’ora di pranzo ma soprattutto di superare lo svincolo Incisa-Reggello tanto temuto a causa delle code.
Attrezzatura
Veniamo all’attrezzatura da portare. L’idea dell’armatura al posto della giacca è stata premiante ma questa volta penso che opterò per la giacca. Al di là della sua versatilità, la giacca si gestisce meglio durante le gite rispetto alla comune armatura. Inoltre offre un minimo di riparo in più dalla pioggia e soprattutto ha più tasche.
Vorrei bagagli più leggeri rispetto al passato ma non rinuncerò al cambio scarpe (viaggio con gli stivali), quanto all’attrezzatura elettronica potrei fare a meno del computer a vantaggio di un iPad o direttamente dello smartphone. Grazie ai software di cartografia di cui vi ho parlato qui (Slovenia) potrei essere svincolato da Basecamp.
La registrazione del percorso sarà comunque affidata al Garmin Zumo XT che speriamo si comporti meglio rispetto all’Austria. Praticamente il bastardo si era bloccato pochi chilometri dopo l’entrata in Austria al momento in cui mi avrebbe dovuto segnalare l’uscita. Ricordo di aver imboccato comunque l’uscita per ritrovarmi a 7km dalla mia destinazione. Ho impiegato circa 10 minuti nel tentativo di rianimare il Garmin ma senza successo. Alla fine, quasi per disperazione, ho attaccato Google Maps.
Avrò anche un altro tracker GPS personale, basato su tecnologia Traccar ma soprattutto conto di avere più powerbank perché se c’è una cosa che ho imparato, è che non bisogna mai sottovalutare l’autonomia dei cellulari.
Distanze
Come vi dicevo le distanze in Slovenia sono più che comode, vi faccio un esempio: il tragitto seguente parte da Trieste e arriva a Portorose passando da Capodistria e Pirano.

Data la distanza ridotta è possibile pianificare visite più approfondite e con più calma. Il discorso cambia leggermente se parliamo di raggiungere il lago di Bled da Trieste. La distanza è sempre molto contenuta ma non come quella precedente. Il lago di Bled è nella parte nord.

State notando che non vi sto parlando di Lubiana, la capitale? Non ce ne hanno parlato benissimo al di fuori del centro storico che hanno descritto come piccolo e grazioso. Abbiamo quindi pensato di visitarla ma non prevedere un pernotto a vantaggio di eventuali altre mete.
Insomma è tutto abbastanza in divenire e quindi pian piano scopriremo come affrontare i vari punti.
Qualche informazione in più su Guru Maps
Se siete curiosi di conoscere qualche cosa in più su Guru Maps potete anche vedere questo video.